La Cassazione Penale ha confermato la condanna ad un medico veterinario che occasionalmente, a causa della condizione di necessità dei paziente umani, aveva praticato atti medici. La notizia risale all’inizio del 2012 e la sentenza è giunta il 20 dicembre scorso.

La Corte di Appello di Catania, nel 2010, aveva già condannato il medico veterinario che si era occupato di diagnosi e cura di due pazienti umani. Il ricorso era stato fatto dall’avvocato del medico sostenendo che l’intervento medico era avvenuto in due sole occasioni e in condizioni di estrema necessità dei pazienti.

Per la Cassazione le motivazioni del ricorso invece sono risultate infondate, infatti la difesa insisteva nell’affermare che un medico veterinario potesse svolgere attività medica se richiesta con insistenza dai pazienti che lo ritengono in grado di risolvere i loro problemi di salute.

Quindi si è in presenza di motivi generici, peraltro, di indiscutibile infondatezza

Naturalmente sappiamo che una laurea in medicina veterinaria non autorizza all’esercizio medico nei confronti di pazienti umani, per questo motivo il medico veterinario è stato condannato e sarà obbligato anche a pagare le spese del procedimento.

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