Una soluzione a dir poco originale, se così può essere definita, è stata  proposta da un ministro delle Isole Samoa, in Oceania, per risolvere il problema impellente del randagismo. Nell’isola, infatti, la situazione è piuttosto grave in quanto il numero degli animali, in particolare cani, che conducono una vita allo sbando è in continua ascesa.

La soluzione sarebbe quella di considerare i cani animali da macello e di utilizzarne la carne, e questo, non solo a livello locale ma addirittura come prodotto di esportazione. Ovviamente non possiamo ignorare che, anche se soggette alla disapprovazione di molti, sono numerose le culture che considerano la carne di cane commestibile e che utilizzano in cucina “ingredienti”anche più strani, non tutte sono lontane da noi, basti pensare alla Francia o più semplicemente alla italianissima Vicenza dove viene tradizionalmente consumata la carne di gatto. Tuttavia in questo caso  i problemi, con successiva polemica, sono scaturiti dal fatto che i cani in questione non proverrebbero da regolari allevamenti ma sarebbero randagi catturati ed abbattuti, nessuna prevenzione dunque e nessuna tutela ma solo la soluzione più semplice e immediata. Abbandonando per un attimo la formazione ricevuta e ammettendo che la carne di cane possa entrare sulle nostre tavole resta sempre il disagio dato dall’impossibilità di controllare le abitudini alimentari e le condizioni igieniche di questi animali durante il randagismo.

Probabilmente la proposta verrà semplicemente ignorata, in ogni caso le politiche adottate da moltissimi Paesi hanno dimostrato che prevenire il randagismo si può e quindi forse anche a Samoa sarebbe più logico scegliere una soluzione alternativa.

Via | corrierenazionale.it