Da qualche giorno nel nostro paese si è tornati a parlare di Sindrome Acuta Respiratoria Severa (SARS). La SARS, identificata per la prima volta dal medico italiano Carlo Urbati, è forma atipica di polmonite originaria dell’Asia (il primo caso, nel 2002 avvenne a Canton, Cina). La sindrome, quasi mai mortale se curata, presenta sintomi iniziali simil influenzali, che poi evolvono in difficoltà respiratorie più gravi, il tempo di incubazione è variabile tra i  2 e 10 giorni, fino a 13 giorni in rari casi.

La diagnosi, attualmente, è piuttosto difficoltosa in quanto non è ancora disponibile un test rapido e sicuro che valuta la presenza o meno della malattia, i 3 test conosciuti (Elisa, Immunofluorescenza e Reazione a catena della Polimerasi) sono troppo indaginosi e non danno una certezza assoluta della condizione del paziente.
La malattia è tornata alla ribalta della cronaca per i 3 casi riscontrati a Firenze, inizialmente si era temuta la presenza di un virus indigeno e dunque presente  nel nostro paese, l’anamnesi ha però rivelato che la SARS proverrebbe sall’estero e sarebbe penetrata in Italia in seguito ad un viaggio in Giordania. Le analisi delle 10 persone sospettate di aver contratto la malattia dalle 3 infette iniziali, hanno dato, al secondo esame, esito negativo. L’allarme, dunque, sembra rientrato, anche se tutte le misure del caso restano pronte ad affrontare colpi di scena.

Ancora una volta, l’azione della stampa, ha creato più ansia del necessario nella popolazione, ancor prima di avere dati precisi. Dello stesso avviso è il dottor Stefano Grifoni, direttore del pronto soccorso di Careggi, dove sono ricoverati i pazienti:

Bisogna scacciare le paure prima di tutto perché il virus, a quello che gli infettivologi hanno potuto osservare sin qui, si manifesta con caratteristiche del tutto simili a quelle dell?influenza: le persone che si sono ammalate stanno tutte bene. Sono ancora ricoverate in ospedale solo per verificare la scomparsa del virus e per scongiurare ogni ulteriore pericolo di trasmissione.

Via | lanazione.it