Ancora una volta siamo costretti a riportare un triste episodio di maltrattamento animale, uno dei tanti che accadono lungo la nostra penisola, ma che fortunatamente vengono denunciati altrettanto numerosamente, indicando un senso di responsabilità e coscenza civica crescente tra la popolazione.

A Paceco, comune siciliano in provincia di Trapani, dei passanti hanno avvistato un cane con un dardo conficcato in testa che si aggirava per le strade del quartiere, spinti dal senso di civiltà queste persone hanno segnalato il randagio al personale del centro Oipa di riferimento per il territorio Trapanese, i cui volontari si sono messi subito sulle tracce del quattrozampe.

Rintracciare il cane non era affatto semplice, spaventato anche solo dall’ombra di un uomo (come biasimarlo dopo l’insulto subito) e sofferente per la gravissima ferita, il quadrupede si era dato alla nicchia, apparendo sempre più di rado nelle strade trafficate e sfuggendo a qualsiasi contatto con i cittadini. Dopo diversi giorni di lavoro per la squadra di cattura dell’Oipa, formata da ben quindici volontari, il cane è stato sottratto alla strada e portato con urgenza alla clinica veterinaria più vicina.

Dall’esame radiologico è risultato che il foro d’entrata del dardo era la stessa narice del cane, l’arma aveva percorso tutto il cranio, lesionando le strutture molli in prossimità dell’orecchio e terminando, fortunatamente, un centimetro prima del cervelletto. In seguito a trasfusione sanguigna, il cane è stato operato per rimuovere il dardo e per inserire una sonda gastrica per l’alimentazione. Le condizioni del quattrozampe sono in miglioramento, ma la prognosi ancora è incerta.

Le guardie zoofile dell’Oipa hanno deciso di chiamare il cane Freccia, in memoria della ferita subita. Danilo Catania, coordinatore delle guardie zoofile Oipa di Trapani ha raccontato:

«Sono state giornate drammatiche perché temevamo di non trovarlo in tempo e rinvenire solo un corpo senza vita. Lo sforzo e la determinazione di tutti i volontari che hanno partecipato alla ricerca ha fatto la differenza, ecco perché quando finalmente siamo riusciti a prenderlo abbiamo festeggiato. Eravamo stremati, ma felici. Ora stiamo raccogliendo informazioni per chiarire la dinamica dell?accaduto e indagheremo per individuare l?autore di un gesto tanto crudele. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno segnalato la presenza di Freccia, non mostrandosi indifferenti di fronte al destino di un cane randagio, permettendoci di salvarlo».

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