La foresta amazzonica continua a regalare sorprese agli studiosi, nonostante sia  un ecosistema  sempre più minacciato da deforestazione e cambiamenti climatici.

Negli ultimi cinque anni sono state infatti scoperte tantissime nuove specie di uccelli: molte sono stanziali in Brasile, altre invece volano e migrano anche in Perù e Bolivia. La gran parte degli uccelli rilevati sono passeriformi, ma non mancano volatili simili ai corvi e ai fringuelli. A scoprirli diverse spedizioni del professore Luis Silviera, docente all?Università di San Paolo, con  ritrovamenti a volte casuali: molti dei pennuti, infatti, assomigliano a specie già ben documentate, ma si differenziano per alcuni particolari fisici ? quali il becco ? o per le abitudini di caccia e sopravvivenza.

Distinguere le nuove specie non è un compito facile. La differenza può stare nel cinguettìo, oppure in particolari sequenze genetiche, diverse rispetto ai volatili già conosciuti.

Consideriamo un uccello una nuova specie quando almeno due di tre criteri ? piumaggio, verso e genetica ? sono consistentemente diversi da specie già conosciute o imparentate.

Tra i più singolari, spicca di certo l?Arapaçu-de-bico-torto: un picchio dal becco ritorto che usa per trovare insetti all?interno del legno. Ma non manca anche il Rapazinho-estriado-do-oeste, un uccello che la versione americana di Wired ha già ribattezzato come David Bowie per il suo piumaggio appariscente.

L?Amazzonia quindi si riconferma piena di vita, un cuore pulsante che va strenuamente difeso. La deforestazione senza sosta, oltre a causare danni irreparabili sul ciclo dell?ossigeno, può anche portare alla morte di tanti di questi nuovi animali e chissà di quanti altri non ancora conosciuti.

Via | greenstyle