I casi di Mers in Arabia Saudita hanno aperto un acceso dibattito sulla modalità e la tempistica di realizzazione dei vaccini. Si potrebbe pensare a discussioni inutili: la logica vuole che, in presenza di un virus potenzialmente epidemico, la popolazione venga tutelata in ogni modo possibile, ma in questo caso più che mai la logica si scontra con il business. In breve, scienziati italiani, che lavorano a Toronto, starebbero sviluppando una variante del virus Mers da utilizzare nelle vaccinazioni, e anche in Spagna, Luis Enjuanes ricercatore presso l’Università Autonoma di Madrid afferma di aver trovato, con il suo gruppo di lavoro una falla nel virus originale che se sviluppata mediante ingegneria genetica e biologia potrebbe portare alla creazione di un virus vaccinale che una volta iniettato:

replicherà solo in un numero ridotto di cellule e produrà abbastanza antigene per immunizzare l’ospite. Esso, pertanto, non potrà infettare altre persone, anche quelle a stretto contatto con una persona vaccinata.

Ma la comunità scientifica e le case farmaceutiche hanno lasciato intendere che al momento un vaccino per la Mers non è richiesto:

Le aziende non fanno grandi investimenti nel portare avanti nuovi vaccini solo perché pensano che qualcuno potrebbe desiderarli un giorno.

è quanto sostiene Michael Osterholm , direttore del Centro per le Malattie Infettive Ricerca e Politica presso l’Università del Minnesota. Vaccini dunque non per epidemie ipotetiche ma solo per situazioni disperate. Senza contare che, anche se si decidesse di iniziare a produrre il vaccino,  non potrebbe di certo essere disponibile immediatamente. Il Dott. Peter Hotez , decano della Scuola Nazionale di Medicina Tropicale nella Baylor school of Medicine di Houston (Texas) ha affermato:

C’è una lunga strada da percorrere prima di mostrare in un laboratorio di ricerca che hai un potenziale vaccino candidato a produrre effettivamente una bottiglia di quel vaccino che sta per essere usato o stoccato 

E allora quali misure si prenderanno, per esempio, per tutelare tutti quei pellegrini che tornando dal pellegrinaggio alla Mecca rischieranno di contrarre   il virus e diffonderlo  nei loro paesi di origine? L’ago della bilancia pende per un vaccino destinato agli animali. Il vaccino animale, per i cammelli in particolare, sarebbe meno costoso, più facile da realizzare e soprattutto vi è già una certa richiesta. Ovviamente per vaccinare gli animali bisognerebbe confermare senza ombra di dubbio il loro coinvolgimento nella trasmissione.

E’ probabile dunque che in un tempo ragionevole venga prodotto un vaccino Mers per animali, una svolta molto positiva e utile se si pensa alla trasmissione animale – uomo ma assolutamente superflua se il virus dovesse iniziare a trasmettersi da un uomo all’altro.

Via| pharmpro.com