Cortina d’Ampezzo è stata candidata come città ospitante per Mondiali di sci del 2019, ma questa notizia non ha suscitato in tutti i suoi abitanti le stesse reazioni.

Il comune in provincia di Belluno si propone ai Mondiali con un progetto che include la realizzazione di una pista tecnica (per slalom e prove veloci) di 80 metri su Col Drusciè, nel cuore delle Dolomiti, a 1780 metri di quota. Quell’area secondo i responsabili del WWF è da tutelare sia per il patrimonio faunistico che floristico, infatti proprio lì nidifica il Gallo Cedrone, il più grande Galliforme europeo specie che rischia l’estinzione per la progressiva diminuizione di foreste di conifere e per la presenza di numerosi fattori di disturbo alla sua riproduzione.

Il WWF ha inviato un dossier, in cui spiega i motivi per cui opporsi alla candidatura di Cortina ai Mondiali 2019, alla Soprintendenza per il paesaggio e i beni ambientali che a febbraio ha deciso di porre il veto sui lavori della pista tecnica. L’argomento su cui gli ambientalisti fanno leva è l’inutilità della nuova struttura, la quale, essendo costruita appositamente per i mondiali, verrebbe impiegata solo quindici giorni (durata delle gare), restando poi inutilizzata. D’altra parte il Comitato promotore dei Mondiali di sci a Cortina ha dichiarato che nessuna delle piste già esistenti possono ospitare le gare, perchè mancano degli standard necessari alle competizioni agonistiche di alto livello e d’altra parte, il Col Drusciè non è l’unica zona in cui nidifica il Gallo Cedrone.

La Soprintendenza dovrà esprimere la sua decisione il 26 maggio.

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