TartaLife è un programma europeo che riguarderà le coste italiane fino al 2018. In breve,  i pescatori potranno usufruire di nuovi sistemi e strumenti che permetteranno loro di prevenire la cattura delle tartarughe e, in caso questa avvenisse comunque, di allestire un vero e proprio pronto soccorso in modo da essere i primi protettori di questi pacifici animali. L’idea è quanto mai utile in quanto, ogni anno, oltre 130 mila Caretta caretta restano uccise accidentalmente durante le operazioni di pesca. La normativa italiana al momento non è in accordo con le modalità di attuazione di questo progetto ma si spera che potranno essere fatte delle modifiche. L’Unione Europea crede fortemente in questo progetto tanto da investire 2 milioni di euro per permetterne la realizzazione coordinata, tra l’altro, dall?Istituto di Scienze Marine del Consiglio nazionale delle Ricerche di Ancona (CNR-ISMAR).

Al progetto parteciperanno il Consorzio Unimar, le associazioni di categoria, la Provincia Regionale di Agrigento, l’ Ente Parco Nazionale dell?Asinara, la Fondazione Cetacea Onlus, l’ Associazione Centro Turistico Studentesco e giovanile CTS, l’ Area Marina Protetta Isole Egadi, Legambiente Onlus, l’  Area Marina Protetta Isole Pelagie Cooperativa.

Grazie a TartaLife moltissime tartarughe marine potranno essere salvate e, dunque, non possiamo che augurarci che questa iniziativa trovi un largo consenso.

Via| www.corriere.it