Educare deriva dal verbo latino ex ducere ovvero tirar fuori. Quando adottiamo un cucciolo di cane inevitabilmente ci dobbiamo confrontare con la sua educazione. Dovremmo, infatti, insegnare al piccolo ad integrarsi nel mondo umano (antroposfera), con tutto quello che ne deriva: rumori, caos, distanze prossemiche non rispettate, persone di vario genere, cani sconosciuti, ecc.
L?educazione del cucciolo di cane deve iniziare da subito ma deve essere conforme al suo periodo evolutivo. Non si potrà, così, pretendere da un cucciolo di due mesi ad eliminare le deiezioni in esterno perché non sarà in grado di gestire gli sfinteri uro-genitali. Sarà importante, allora, rispettare le tappe di crescita o periodi sensibili all?apprendimento (sarà oggetto del prossimo articolo), eleggendoci così a figure degne di essere considerate leader ovvero soggetti propositivi di iniziative interessanti che solleticano la curiosità del cucciolo.
Ogni insegnamento dovrà essere trasmesso attraverso una attività ludica così da risultare di rapida acquisizione e divertente da fare.
Seguendo le tappe di crescita potremmo dividere l?educazione in 3 periodi:
  • Periodo 1 : dai 2 ai 6 mesi;
  • Periodo 2: dell?adolescente;
  • Periodo 3: dell?adulto

Durante il periodo 1 sarà importante focalizzare l?educazione sull?integrazione del cucciolo nella famiglia adottiva. Il cucciolo dovrà instaurare una relazione appagante, fare esperienze positive di socializzazione primaria (con altri cani) e secondaria (con le altre specie e ambiente) aumentando così il piano prossimale di esperienze (PPE), il proprietario dovrà eleggersi a base sicura secondaria affidabile e a maestro di vita a cui il cucciolo potrà riferirsi nelle situazioni nuove o considerate pericolose.

Il periodo 2 è il periodo dell?adolescenza e come tale è caratterizzato dalla ribellione. Quello che fino ad ora era un cucciolo tranquillo, un vero e proprio angioletto si trasforma in un adolescente irrequieto che cerca di misurarsi con i membri della famiglia per trovare il suo posto all?interno del gruppo sociale a cui appartiene. Sarà allora importante non cadere nelle sue provocazioni, essere coerenti rispetto alle regole sociali (gestione dei pasti, spazi, contatti, giochi), affidare al cane un ruolo nella famiglia che potrà sostenere in relazione alle motivazioni di razza, e continuare a lavorare sul piano prossimale di esperienze.

Il periodo 3 è quello della maturità sociale. Questo periodo viene raggiunto tra 1,5 e i 3 anni in base alla taglia del cane (le taglie piccole maturano prima). Il cucciolo è diventato un adulto. Sarà il momento dei bilanci. Le esperienze che ha vissuto lo avranno forgiato e la relazione che ha instaurato col proprietario lo guiderà. Se questa relazione è appagante e forte il cane non mostrerà segni di disagio ma vivrà sostenuto dal welfare (benessere), se questa relazione invece è basata sulla vessazione o conazione produrrà disagi e comportamenti legati a stress che a volte sfociano in aggressività. Anche se ormai è adulto il cane rimane un eterno cucciolone, avrà così bisogno di una guida e di un partner che lo capisca e lo sostenga per tutto il resto della vita che si speri essere lunga ed appagante.

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