La Sindrome di Cushing (termine che dovrebbe essere utilizzato solo per il pituitario-dipendente) o Iperadrenocorticismo del cane può essere classificato come:

  1. pituitario-dipendente o PDH Pituitary Dependent Hyperadrenocorticism (neoplasie dell’ipofisi)
  2. surrenalico-dipendente o AT Adrenocortical Tumor (neoplasie delle ghiandole surrenali)
  3. iatrogeno (somministrazione di corticosteroidi)
  4. neoplasie extra-ipofisarie che ipersecernono ACTH (sindrome paraneoplastica molto rara nel cane)

Il pituitario-dipendente interessa circa l’80-85% dei casi di Sindrome di Cushing ed è infatti il più frequente. E’ causato dalla presenza di una neoplasia a livello della ghiandola pituitaria che porta ad una ipersecrezione di ACTH (ormone adrenocorticotropo). Un elevato livello di questo ormone induce un iperplasia bilaterale delle surrenali che conduce ad una elevata secrezione di cortisolo. In condizioni normali all’aumentare del cortisolo avviene una inibizione della liberazione di ACTH (feedback negativo). La presenza di questo tumore inibisce il feedback negativo facendo persistere così l’ipercortisolemia.

La forma surrenalica dell?iperadrenocorticismo è causata da neoplasie surrenaliche monolaterali che inducono una ipersecrezione di cortisolo e occasionalmente anche di aldosterone, ormoni sessuali, (17-OH-Progesterone, ecc). La surrenale controlaterale va incontro ad atrofia. Si verificano solitamente nel 15-20% dei casi.

La causa iatrogena è dovuta invece ad una somministrazione eccessiva o prolungata nel tempo di corticosteroidi.

Epidemiologia

Colpisce cani di ogni età con una maggiore incidenza nei soggetti di 6-10 anni e le femmine sembrano essere maggiormente predisposte. È stata osservata una maggiore incidenza nei cani di razza Bassotto, Barbone, Pastore Tedesco, Labrador, Beagle, i vari Terrier e Boxer, può interessare anche cani meticci.

Un dato importante sembra invece provenire dal peso, infatti l’iperadrecorticismo colpisce con maggiore frequenza i cani di taglia medio-piccola con un peso inferiore ai 20 kg (75% dei casi).

Sintomi Clinici

I segni clinici che vengono riscontrati con maggiore frequenza nella Sindrome di Cushing sono:

  • Poliuria (urinazione frequente ed abbondante)
  • Polidipsia (maggiore assunzione di acqua)
  • Respirazione affannosa
  • Polifagia (maggiore ingestione di cibo)
  • Alopecia solitamente bilaterale e simmetrica (aree prive di pelo)
  • Addome aumentato di volume definito “a botte”
  • Debolezza muscolare, intolleranza all’esercizio e letargia

Esistono anche altri segni clinici secondari che possono essere riscontrati durante la visita clinica dal veterinario quali:

  • Assottigliamento cutaneo, iperpigmentazione. Calcinosis cutis, comedoni
  • Atrofia testicolare
  • Assenza del ciclo estrale
  • Epatomegalia

Diagnosi

La diagnosi dell?iperadrenocorticismo deve basarsi sull?anamnesi, i segni clinici ed i seguenti riscontri laboratoristici:

  • policitemia (aumento della concentrazione dei globuli rossi, dell?ematocrito e dell?emoglobina)
  • leucogramma da stress (caratterizzato da neutrofilia, linfopenia e monocitosi)
  • incremento degli enzimi epatici, in particolare della fosfatasi alcalina (ALP), ma anche delle transaminasi
  • lieve aumento della glicemia
  • incremento del colesterolo
  • possibili diminuzioni della azotemia
  • all?esame delle urine il rilievo più significativo è un peso specifico basso (<1020). Possono essere osservati anche proteinuria e la presenza di batteri

Solo quando è fondato il sospetto clinico dovrebbero essere eseguiti test diagnostici specifici che possono essere suddivisi in test di screening (Rapporto cortisolo/creatinina urinari, test di stimolazione con ACTH e il test di soppressione con basse dosi di desametasone) e test di sede che dovrebbero permetterci di distinguere un PDH da un AT (test di soppressione con alte dosi di desametasone, dosaggio dell?ACTH endogeno e diagnostica per immagini).

Un discorso a parte andrebbe fatto per l?iperadrenocorticismo iatrogeno in quanto sebbene i sintomi clinici sono sovrapponibili alle altre forme, le risposte ai test endocrini sono del tutto diverse in quanto l?asse ipotalamo-ipofisi-surrene è cronicamente soppresso risultando quindi in una iposecrezione di cortisolo associata ad atrofia ghiandolare surrenalica bilaterale.

Consigli del Veterinario

La malattia è una patologia abbastanza frequente nel cane.

Il trattamento dell?iperadrenocorticismo ipofisi-dipendente (PDH) può prevedere l?utilizzo di farmaci che hanno lo scopo di bloccare la sintesi di cortisolo. Queste terapie prevedono controlli seriali dei livelli della cortisolemia allo scopo di ottenere il miglioramento dei quadro clinico con il minimo dosaggio terapeutico.  La prognosi dipende dallo stato di salute dell’animale, dall’età e dalla compliance del proprietario. Il tempo medio di sopravvivenza dal momento della diagnosi di un PDH è  di circa 30 mesi, ma può allungarsi notevolmente dopo ipofisectomia (altra opzione terapeutica indubbiamente più invasiva).

Nell?iperadrenocorticismo surrenalico-dipendente la terapia di prima scelta consiste nella surrenalectomia (rimozione della surrenale neoplastica) ma si può usare anche la terapia farmacologica nel caso in cui il proprietario non acconseta all?intervento chirurgico.

Il trattamento dell?iperadrenocorticismo iatrogeno consiste nel disabituare gradualmente l?animale ai corticosteroidi.

Dott. Mastrelli Manuel

Nota Bene: Le informazioni da noi fornite non sostituiscono in alcun modo una corretta visita dal veterinario. Se avete qualche dubbio su questa patologia potete chiedere ai nostri veterinari attraverso i commenti posti nel box qui sotto.