La malattia di Lyme è una malattia infettiva multisistemica causata da una spirocheta (Borrelia Burgdorferi) trasmessa dal morso della zecca. Questa malattia è una zoonosi, ovvero una malattia trasmissibile da cane a uomo, ma sempre e solo per mezzo di un vettore come la zecca.

La borrelliosi è una malattia cutanea degenerativa che interessa anche il sistema nervoso, cardiaco e articolare dei cani. Divenuta alla fine del XX secolo una patologia infettiva emergente, è attualmente considerata la più frequente infezione trasmessa da artropodi vettori negli Stati Uniti. La sua incidenza p in costante aumento e negli USA vengono diagnosticati circa 15-18 mila casi all’anno.

Eziologia

Ordine Spirochetales, famiglia Leptospiraceae, genere Borrelia, specie Borrelia burgdorferi ss, Borrelia Burgdorferi sl. In Europa B. afzelii, B. garinii e B. bissettii.

Epidemiologia

La malattia, che si manifesta principalmente nell’uomo e nel cane, è descritta in Nord America, Europa, Asia, Australia e Sud Africa. In Europa la presenza di diverse specie e genotipi di Borrelia rende più complesso lo studio del ciclo biologico rispetto alla situazione statunitense, esistendo uno o più specifici serbatoi naturali per ciascuna di esse: es. Borrelia burgorferi ss e B. afzelii con microroditori; Borrellia garinii con uccelli. Tra gli animali domestici sono state osservate positività sierologiche in cavalli, bovini, ovini, conigli, cani e gatti.

L’habitat a rischio corrisponde a quello delle zecche (per l’Italia principalmente Ixodes ricinus), cioè margini dei boschi, radure, cespugli con alta umidità e temperature relativamente elevate (primavera, autunno).

Problemi di sanità Pubblica

In Italia il primo caso clinico umano è stato segnalato nel 1983 a Genova e il primo isolamento del germe responsabile è avvenuto a Trieste nel 1987. secondo i dati raccolti nella circolare del Ministero della Sanità n. 10 del 13 luglio 2000, nel periodo 1992-98 si sarebbero verificati, in Italia, circa un migliaio di casi di Borrelliosi di Lyme. Le regioni maggiormente interessate sono il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, il Veneto, l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige, mentre nelle regioni centro-meridionali e nelle isole le segnalazioni sono sporadiche.

Le categorie a rischio sono persone a contatto con la fauna selvatica, guardie venatorie, forestali, allevatori, veterinari ed escursionisti. L’infezione non dà immunità, quindi può essere contratta più volte nella vita.

Caratteristiche della malattia nel cane

Possono presentarsi segni cutanei nella zona della puntura della zecca, febbre alta, dolori muscolari ed eventualmente zoppia. La progressione della malattia, se non trattata, induce problemi muscolari ed infiammazioni delle articolazioni fino ad arrivare alla zoppia e poliartrite. Nei casi di borreliosi avuta vengono coinvolti anche il fegato, i reni e si possono avere anche disturbi neurologici e cardiaci.

Le  coinfezioni sono comuni, specialmente tra le malattie trasmesse da zecche in cui più agenti patogeni possono essere trasmessi simultaneamente, come Anaplasma phagocytophilum,

  • Segni sistemici

Segni acuti di febbre (da 39,5°C a 40,5°C), zoppia, gonfiore articolare, linfoadenomegalia, anoressia e malessere generale. L’accuratezza della diagnosi in molti cani è difficile da determinare perché i segni articolari (gonfiore, zoppia e dolore) con febbre e inappetenza sono stati osservati con uguale frequenza nei cani con e senza anticorpi specifici di B. burgdorferi.

  • Artrite

La poliartrite è la sindrome più documentata nell’infezione acuta da B. burgdorferi nei cani. La diffusione dell’organismo attraverso la cute, il connettivo, le articolazioni ed infine i tessuti muscolari è molto probabilmente la causa di alcuni segni di zoppia. La prima area colpita è solitamente la più vicina al sito di inoculo della zecca. L’insorgenza di zoppia può corrispondere ad un aumento della temperatura corporea.

La zoppia di un arto spesso dura per pochi giorni e poi si può verificare in un altro oppure scomparire. Cani con naturale artropatia del legamento crociato craniale in una zona endemica con borrelliosi di Lyme sono stati trovati positivi con un elevata prevalenza di B. burgdorferi all’interno del tessuto sinoviale tramite biopsia rispetto a cani clinicamente sani.

  • Malattie renali

Una progressiva insufficienza renale acuta associata ad azotemia, uremia, proteinuria, edema periferico, trombo embolia e segni neurologici occasionali è stata caratterizzata nei cani provenienti da zone endemiche di Borrelia.

Esiste una predisposizione per le razze di Labrador e Golden Retriever. La durata della malattia clinica varia da 24 ore a 8 settimane, con un improvvisa comparsa di anoressia, vomito e letargia. I cani con una progressione cronica mostrano perdita di peso.

  • Meningite

Spesso sintomi successivi all’infezione da Borreliosi di Lyme negli esseri umani includono segni neurologici. Nei cani naturalmente infetti non è stata riscontrata correlazione con la positività dei risultati dei test sierologici e segni clinici di disfunzione neurologica e sono sono sati trovati nel tessuto cerebrale o sistema nervoso centrale di cani con malattie del SNC acidi nucleici di B. burgdorferi.

  • Altre manifestazioni

Si può riscontrare una piccola lesione rossastra sviluppatasi sulla cure nel sito di inoculo della zecca, ma scompare entro la prima settimana. Altri sintomi segnalati in alcuni cani malati comprendono artrite reumatoide e miocardite associata ad aritmia cardiaca.

Dati clinici di laboratorio

Nessuna indicazione di cambiamenti ematologici o biochimici sono patognomonici della borreliosi, anche se il liquido articolare e le urine possono mostrare segni di infiammazione.

Anomalie di laboratorio comprendono: anemia non rigenerativa, leucogramma da stress, trombocitopenia, ipoalbuminemia, azotemia, ipercolesterolemia, iperfosfatemia e variabile iperkaliemia e iperalbuminemia.

Anomalie nelle urine sono: proteinuria, con perdita variabile di capacità di concentrazione, emoglobinuria, ematuria, glicosuria, bilirubinuria e sedimento attivo.

Se un cane in una zona endemica per la borreliosi presenta leucopenia o trombocitopenia, queste anomalie ematologiche sono probabilmente causate da infezione o co-infezione con un agente patogeno come rickettsiosi o A. phagocytophilum.

Le modificazioni del liquido sinoviale in cani con borreliosi mostrano un aumento del conteggio delle cellule da 5.000 a 100.000 cellule /?L con prevalenza di neutrofili (fino al 85%), aumentato di concentrazione di proteine e torbidità.

Diagnosi

 

In molte specie l’infezione è quasi sempre asintomatica; nell’uomo e nel cani l’insorgenza dei sintomi è stagionale, si presenta come sindrome multisistemica e può colpire la pelle (eritema cronico migrante), le articolazioni, il sistema neuro-muscolare e cardio-vascolare. Se non curata può cronicizzare e portare a lesioni ingravescenti.

I metodi d’identificazione dell’agente eziologico possono essere l’esame microscopico in campo oscuro, l’impregnazione argentica, l’immunofluorescenza diretta, l’esame colturale (poco sensibile) e la PCR. Per quanto riguarda i test sirologici disponibili questi sono l’immunofluorescenza indiretta, Elisa e Western Blotting.

Test sierologici per la Borreliosi di Lyme

La presenza di un elevato titolo anticorpale per B. burgdorferi significa esposizione allo spirochete, ma non prova che i segni della maattia clinica in corso siano causati da questo agente patogeno. Nelle aree endemiche, gli animali sono spesso asintomatici sieropositivi, forse a seguito di adeguate risposte immunitarie dell’ospite.

La diagnosi di Borreliosi di Lyme è prevalentemente una diagnosi sierologica, poichè la cultura e la rilevazione microscopica o genetica dell’organismo da campioni di tessuto o fluidi corporei sono infrequenti. Non esiste un test patognomonico per la borreliosi di Lyme, tuttavia, i cani con segni clinici compatibili nelle aree endemiche che sono stati esposti alle zecche devono essere esaminati scrupolosamente.

Cani con risultati dei test sieropositivi possono avere altre malattie o infezioni che causano segni simili a quelli della borreliosi. Inoltre, l’interpretazione dei risultati sierologici può essere difficoltoso a causa di reazioni crociate con organismi diversi sempre trasmesi dalle zecche di Ixodes spp.

La diagnosi di borreliosi dovrebbe essere basata sull’esposizione a zecche presenti nella regione endemica, sintomi clinici compatibili e analisi di laboratorio, con l’esclusione di altre malattie con una risposta favorevole alla somministrazione antimicrobico selettivo. Lo screening sierologico dei cani clinicamente sani per infezione da B. burgorferi è controverso. Da un lato, l’infezione potrebbe essere trovata in una fase preclinica della malattia, prima di conseguenza immunopatologiche, come una disfunzione renale. Dall’altro, i test di routine possono portare ad una sovra diagnosi con conseguenza di trattamenti eccessivi o preoccupazioni inutili per i proprietari.

Terapia

E’ una malattia che si cura con antibiotici, i più efficaci sono le tetracicline e la doxiciclina è il farmaco d’elezione. I tempi di somministrazione sono molto lunghi, fino ad un mese consecutivo di trattamento, Nei cani in crescita si preferisce usare l’amoxicillina

Prevenzione e controllo

Si consiglia di prevenire la puntura di zecca tramite l’utilizzo di repellenti adeguati come gli antiparassitari esterni, di rimuovere le zecche entro 48 ore (tempo necessario alla zecca per trasmettere la malattia di lyme al cane) e di falciare l’erba nei giardini di casa. Per quanto riguarda la vaccinazione, non si tratta di una vaccinazione di routine ma il vaccino è disponibile. E’ consigliato ogni qualvolta si frequentino zone dove la malattia è endemica, come per esempio il Trentino alto Adige.

Gli ospiti più importanti come reservoire di Borrellia burgorferi sono i piccoli roditori come i topi campagnoli, le arvicole, i ricci, i quali contraggono la borreliosi dal morso di una zecca infetta. Quando una zecca si nutre del loro sangue assume la borrelia che verrà trasmessa ad altri animali o all’uomo. Altre riserve possono essere l’uomo, il cane, le lepri, uccelli, volpi, tassi, piccoli ruminanti tra cui i cervidi, bestiame domestico, ecc..

Negli animali la malattia è subdola e difficilmente diagnosticabile. Da studi recenti pare che solo il 5% dei cani infettati presentino la malattia , in quanto l’evoluzione clinica dell’infezione da borrelia dipende da numerosi fattori quali l’età del soggetto, lo stato di salute generale, lo stato del sistema immunitario, la concomitante presenza di altre patologie, la quantità di borrelie veicolate dalla zecca o la concomitante inoculazione di malattie di altri patogeni da parte della zecca stessa.

Articolo a cura della Dr.ssa Pistocchini Elena DVM, PhD . Ringraziamo CDVet lab per la gentile concessione.

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Bibliografia

  • La Borreliosi di Lyme; M.Cinco; Caleidoscopio Rivista mensile di Medicina, 16, 122, Maggio 1998;
  • Infectious Diseases Of The Dog and Cat; Craig E. Greene;
  • Le infezioni trasmesse dal morso di zecca; Leonardo Calza, Roberto Manfredi, Francesco Chiodo; Recenti progressi in Medicina, 95, 9, 2004;
  • Spirochete della malattia di Lyme nelle zecche raccolte in una studio di campo nell’Italia centrale (Regione Marche); I.Pasucci, C.Cammà; Veterinaria Italiana, 46 (2) 173-180 IZS A&M 2010