Eccoci ritrovati con l’appuntamento mensile che riguarda i casi clinici di citologia veterinaria organizzati dalla Dr.ssa Francesca Beribè. Prima della pausa estiva ci eravamo lasciati con il 5° caso di citologia che potete trovare [ QUI ].

La risposta del caso clinico è

Adenoma delle ghiandole epatoidi

Rappresenta un tumore benigno che origina dalle ghiandole circumanali o epatoidi (definite così in quanto le cellule che le costituiscono assomigliano a quelle del fegato, gli epatociti). Nel cane queste ghiandole sono localizzate, oltre che nella regione perianale, anche in altri distretti anatomici: parte ventrale della coda, area dorsale lombo-sacrale, parete addominale ventrale e prepuzio. È un tumore piuttosto frequente nel cane e interessa in particolare maschi interi con una predilezione per le razze Pastore Tedesco, Cocker Spaniel, Siberian Husky, Samoyedo, Bulldog inglese e Beagle. Si tratta di una patologia ormono-dipendente  che si sviluppa sotto influenza degli androgeni. Si manifesta con uno o più noduli localizzati in prossimità dell?ano che crescono lentamente e con il tempo possono anche presentarsi eritematose ed ulcerate.

I preparati citologici si presentano sempre con abbondante contaminazione ematica e solitamente sono molto cellulari caratterizzati da gruppi di elementi epiteliali mature dall?aspetto epatoide. Queste cellule presentano citoplasma abbondante e finemente granulare  e  nuclei rotondi contenenti spesso un nucleolo prominente. A tali elementi è spesso associata la presenza di un minor numero di piccole cellule che solitamente si dispongono alla periferia dei gruppi e che sono caratterizzate da un più elevato rapporto nucleo:citoplasma e  che rappresentano cellule basali di riserva.

Talvolta è sufficiente sottoporre il soggetto a castrazione per far scomparire la massa neoplastica (generalmente nel giro di qualche settimana). Altre volte occorre invece procedere anche all?escissione chirurgica.

È importante sottolineare come la citologia non è sufficiente a discriminare tale forma da quella maligna (adenocarcinoma), per cui si consiglia sempre di sottoporre la massa ad esame istologico per meglio definirne la natura.

Dr.ssa Francesca Beribè