E’ di oggi la pubblicazione di Science che rischia di mettere in crisi l’intero concetto di evoluzione.

Alla base della nostra concezione di organismo evoluto, infatti, c’è la convinzione che da un organismo di partenza, primordiale, meno specializzato, inferiore per capacità e differenziazione morfologica  si sviluppi, a lungo andare, un organismo più specializzato, maggiormente in grado di sopperire alle richieste dell’ambiente che lo ospita.

Proprio in base a questo concetto si credeva, almeno finora, che anche nel regno animale da organismi essenziali quali le  spugne, si fossero sviluppati esseri dotati di cellule specializzate, come quelle muscolari e i neuroni, mediante un ciclo univoco di evoluzione che avrebbe dato origine a tanti tipi di organismi diversi tra loro.

I ricercatori dell’  Nhgri (National Human Genome Research Institute), tuttavia, stanno sovvertendo questa credenza grazie al loro studio sul genoma di una medusa pettine, Mnemiopsis leidyi, Phylum Ctenofori.  

Lo studio, infatti, ha dimostrato come le meduse pettine si siano differenziate prima delle spugne e, soprattutto ha confermato che in esse  sono presenti cellule specializzate, come quelle muscolari per esempio, ma i geni che le caratterizzano non sono uguali a quelli ritrovati  negli altri animali che vivevano all’epoca e che si ritenevano derivati da un’unica evoluzionedifferenziazione a partire dalle spugne.

Dunque si ritiene che le meduse in questione si siano evolute separatamente e che l’evoluzione, in questo caso, non abbia seguito il suo iter canonico. Anche la teoria dell’unico evento evolutivo, inoltre, è messa in discussione in quanto si parla di più step evolutivi delle cellule specializzate.

Speriamo di avere presto ulteriori delucidazioni su questo argomento interessantissimo.

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