La letteratura e la filmografia sono piene di storie che raccontano di come scienziati senza scrupoli accettino ogni sorta di compromesso pur di sovvertire i normali equilibri naturali e piegarli al proprio volere. Relegare questa tematica in una condizione fantastica, in un certo qual modo, e’ servito ad esorcizzare l’inquietudine creata dal pensiero che ci sia qualcuno che gioca a ? fare Dio?in qualche sperduto laboratorio del mondo.

La notizia arrivata dagli Stati Uniti, però, è del tutto reale.

I ricercatori dello Scripps Research Institute di La Jolla, California, hanno aggiunto al DNA di un Escherichia Coli, comune batterio, due nuove lettere, o basi, X ed Y. Gli studiosi, stimolando il DNA dell’organismo a generare delle proteine trasportatrici, sono riusciti a inserirle e ad assicurarne la replicazione nelle generazioni successive di E.Coli.

Inserendo le basi sintetiche nelle zone del DNA specifiche, si potrebbero ottenere proteine derivate da basi artificiali.

A questo punto non ci si può che chiedere come verrà utilizzata questa scoperta anche se è quasi impossibile prevederne gli sviluppi. Di certo la novità verrà considerata diversamente a seconda dell’ottica utilizzata, e del substrato culturale ed etico. Il pensiero che, tra 10, 20 o 50 anni l’uomo potrebbe vivere fianco a fianco ad organismi di origine artificiale potrebbe creare un certo scompiglio ma forse questa è l’ipotesi più remota. Bisognerà considerare tutte le possibili applicazioni della scoperta sperando che nella miriade di ricerche scientifiche attualmente in corso la priorità, anche per ciò che riguarda i fondi, continui ad essere data alle scoperte destinate a risolvere i grandi problemi che affliggono l’umanità.

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