La dermatofitosi è una malattia funginea della pelle del cane e del gatto. I dermatofiti più comuni nei nostri animali sono rappresentati dal Microsporum e dal Tricophiton.
Sono state recentemente pubblicate le nuove linee guida riguardanti la diagnosi ed il trattamento delle dermatofitosi nel cane e nel gatto ( Diagnosis and treatment of dermatophytosis in dogs and cats. Clinical Consensus Guidelines of the World Association for Veterinary Dermatology; Karen A. Moriello, Kimbe rly Coyner , Susan Paterson and Bernard Mignon); le quali offrono nuovi spunti di riflessione riguardanti questa malattia che talvolta, se non correttamente diagnosticata e trattata, può diventare un complesso problema per i nostri amici amici a 4 zampe e per i proprietari.
Esaminiamo i punti salienti della pubblicazione.

DERMATOFITOSI NEL CANE E NEL GATTO: PREVALENZA E FATTORI DI RISCHIO

Determinare la reale prevalenza e predisposizione di razza per la dermatofitosi è difficoltoso in quanto non è una malattia che decorre spontaneamente, non è riportabile e non è fatale. In molti casi l’infezione si risolve senza nessun trattamento.
L’infezione è stata riportata di frequente in gatti di razza Persiana oppure in cani di razza Yorkshire Terrier mentre le attività di lavoro e le abitudini del cane possono esporlo a maggiori fattori di rischio di esposizione a spore funginee.
Nei gatti FIV e/o FELV positivi è stato rilevato un’aumento del rischio di dermatofitosi.

DERMATOFITOSI NEL CANE E NEL GATTO: TEST DIAGNOSTICI

Non esiste un test che risulta essere un GOLD STANDARD per la diagnosi.
Le dermatofitosi sono diagnosticate utilizzando dei test tra loro complementari :
  1. Lampada di Wood;
  2. Esame tricoscopico;
  3. Esame Colturale con tecnica del citobrush: molto importante al fine di identificare la specie patogena e monitorare l’evoluzione e la risposta alla terapia;
  4. Biopsia : nei casi di miceti che determinano infezioni nodulari o infezioni atipiche

La DERMOSCOPIA con o senza associazione della Lampada di Wood può essere utilizzata durante la visita clinica per esaminare direttamente l’aspetto del pelo e/o decidere i peli da mettere in coltura.

La PCR per la determinazione del DNA del dermatofita può essere una tecnica utile, ma non sempre una positività indica un’infezione attiva; cosi come organismi funginei morti e trattatati con successo vengono rilevati dalla PCR anche se costituenti carrier non infetti.
Contrariamente a quanto si crede, La Lampada di Wood è positiva in molti casi di dermatofitosi da Microsporum Canis. La fuorescenza del pelo è molto evidente in animali positivi non trattati e difficoltosa di ricercare in gatti sotto trattamento.
Il monitoraggio della risposta alla terapia include la risposta clinica, l’uso della lampada di Wood e le colture funginee.

Il numero di colonie formanti unità è utile nel monitoraggio della risposta alla terapia.
Una PCR Negativa in un gatto trattato è compatibile con la completa guarigione, così come lo è una coltura negativa di un gatto senza lesioni e Wood negativa.

DERMATOFITOSI NEL CANE E NEL GATTO: TRATTAMENTI LOCALI

  • Due applicazioni settimanali di lime sulfur, enilconazolo o miconazolo/clorexidina shampo sono raccomandati nel trattamento di dermatofitosi generalizzate nel cane e nel gatto.
  • Il climbazolo e la terbinafina shampo mostrano buone possibilità d’efficacia, ma non sono ancora definitivamente raccomandati in quanto gli studi in vivo mostrano un’efficacia variabile.
  • Il miconazolo shampo è efficace ma in vivo è più efficace se combinato con la clorexidina.
  • La clorexidina shampo in monoterapia è poco efficace e non raccomandata.
  • Per trattamento localizzazti, il clotrimazolo, il miconazolo e l’eniconazolo sono raccomandati, anche se non come sola terapia.

DERMATOFITOSI NEL CANE E NEL GATTO: TRATTAMENTI SISTEMICI

  • L’itraconazolo e la terbinafina sono i farmaci più efficaci per il trattamento delle dermatofitosi.
  • La Griseofulvina è efficace ma ha un minore potenziale se comparata all’itraconazolo o alla terbinafina.
  • Ketoconazolo e fluconazolo sono tra le opzioni i meno efficaci ed il ketoconazolo ha molti effetti collaterali.
  • Lufenuron non ha in vitro efficacia contro i dermatofiti, non previene o altera il decorso dell’infezione da dermatofiti, non è efficace nella terapia sistemica nè topica .
  • Il vaccino antifungineo non protegge verso le successive esposizioni ma può essere utilizzato in aggiunta alla terapia.

DERMATOFITOSI NEL CANE E NEL GATTO: DISINFEZIONE AMBIENTALE

  • La decontaminazione ambientale è l’obiettivo primario al fine di prevenire fomiti contaminanti e risultati di colture false positive.
  • L’infezione solo dall’ambiente è rara – Per minimizzare la contaminazione si ritiene utile tosare il pelo dell’animale, effettuare una terapia topica e dei lavaggi di routine.
  • Il confinamento dovrebbe essere usato con cura a per periodi brevi, in quanto la dermatofitosi è una malattia curabile, ma i problemi comportamentali e di socializzazione possono poi diventare importanti soprattutto nel caso di soggetti giovani e animali adottati non socializzati adeguatamente. Il Medico Veterinario deve quindi considerare il benessere animale e la sua qualità di vita, fornendo le giuste raccomandazioni.
  • Il materiale infettivo può essere facilmente eliminato dall’ambiente tramite una buona disfinfezione e lavaggio.

DERMATOFITOSI NEL CANE E NEL GATTO: CONSIDERAZIONI ZOONOTICHE

La dermatofitosi è conosciuta come una zoonosi (che può essere trasmessa all’uomo) che causa lesioni della pelle trattabili e curabili. La dermatofitosi è una comune causa di malattia nelle persone ma la vera percentuale di trasmissione dagli animali è sconosciuta. Nelle persone, il dermatofita patogeno contaminante non è di derivazione animale; T.rubrum è il più comune e la presentazione clinica più diffusa è data dall’onicomicosi. La maggiore e comune complicazione dell’infezione da Microsporum Canis nelle persone immunocompresse è il trattamento prolungato nel tempo. Affidatevi sempre ad un Medico Veterinario competente che vi sappia guidare al meglio, nella gestione e nel trattamento di questa fastidiosa patologia.

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